Una rete di comunità è quello che una rete di comunità fa

«Stupido è chi lo stupido fa» è la frase con cui Forrest Gump usava difendersi dai compagni che superficialmente lo giudicavano “stupido” e si prendevano gioco di lui.

Una frase intelligente, che rimarca un concetto fondamentale: in tempi di fake come quelli in cui viviamo, non conta solo quale scopo porsi, ma soprattutto come si intende raggiungerlo.

Quando abbiamo ideato il progetto di messa in rete di organizzazioni e cittadini impegnati nel sociale che abbiamo denominato Fair&Square, ci siamo posti proprio questa questione, giungendo alla conclusione che solo la rete stessa avrebbe potuto rispondere a questa domanda, come risultato di un processo di partecipazione. 

Il 18 dicembre ci siamo incontrati e abbiamo proposto una metodologia per rispondere ad alcune prime domande. Cosa puoi portare in una rete di comunità? Cosa può darti? Che cosa è, per te?

Un po’ giocando e molto sul serio, ci siamo interrogati a turno su tutti questi argomenti e durante la sintesi finale non abbiamo potuto non soffermarci sulla ciclicità di alcuni concetti.

Si parte da un desiderio condiviso e molto sentito, quello di remare contro l’isolamento, di contaminarsi, di decentrarsi per uscire dalle rispettive confort-zone per – come è stato detto il 18 – «incontrarsi sul possibile comune». Un possibile che è un luogo di scambio, dove trovare e dare empatia, supporto, cura nella reciprocità, non per rimanerne ingabbiati, ma per farne una rete che sia non l’ennesimo confine, ma un luogo permeabile alle connessioni da parte di diverse comunità. L’attenzione a temi sensibili come quello dell’accessibilità, del linguaggio, della capacità di cogliere la complessità ci fa ben sperare e intraprendere questo percorso con entusiasmo.

Anche se questi per ora rappresentano solo degli intenti, è proprio dalla condivisione di questi intenti che volevamo partire. Durante il prossimo appuntamento del 30 gennaio (aperto a tutti) proporremo un tema, quello della rete e della sua relazione con la piazza (intesa anche in senso lato dunque come luogo pubblico dove si possa sostare), tema che abbiamo già intrapreso la scorsa volta e che si rende necessario approfondire.

La sfida è quella di ricercare l’identità della rete proprio nella sua idea di come stare nello spazio pubblico e nella scelta di quel come riconoscersi, partecipare e infine metterci la faccia, aprirsi alla città e alle auspicate nuove esperienze di incontro e di scambio fra mondi differenti, pronti a contaminarsi per avere un assaggio di quel comune possibile.

Vi aspettiamo il 30 gennaio alle 18 a Spazio 13 (via Colonnello de Cristoforis 8) per un nuovo incontro del network Fair&Square. L’invito è di trattenersi fino all’ora di cena portando ciascuno qualcosa da condividere, per trasformare da subito la teoria in prassi, e aggiungere al lavoro anche la convivialità e la conoscenza reciproca.

Se l’idea vi piace.. ci vediamo il 30!

APS Talea
Author: APS Talea

2020-01-09T21:42:10+02:00